Lungo articolo sulla Sindone nella rivista francese Sciences et Avenir (gennaio 2011) nel quale sono intervistato. Questo tipo di riviste mi da' una certa soddisfazione.
Interview and story about my replica of the Shroud in the French magazine "sciences et Avenir". I liked it.
mercoledì 29 dicembre 2010
sabato 25 dicembre 2010
Apparizione in tedesco
Che noia, direte voi. Scrivo solo per annunciare quando mi si vede in qualche TV.
Saputello e vanitoso.
Pazienza, questo è il diario di cio' che faccio.
Ma ho anche una ricca vita interiore della quale non vi parlo.
OK, dunque il 26 ottobre e 9 novembre 2010 sono apparso nella trasmissione Macht der Wunder su ZDF. Statue che piangono (ancora? si'... piacciono molto) e stigmate.
I have appeared on a German TV show on miracles. Weeping icons, stigmata... my usual performances.
Saputello e vanitoso.
Pazienza, questo è il diario di cio' che faccio.
Ma ho anche una ricca vita interiore della quale non vi parlo.
OK, dunque il 26 ottobre e 9 novembre 2010 sono apparso nella trasmissione Macht der Wunder su ZDF. Statue che piangono (ancora? si'... piacciono molto) e stigmate.
I have appeared on a German TV show on miracles. Weeping icons, stigmata... my usual performances.
martedì 21 dicembre 2010
Intervista
Intervista con una televisione francese nel mio laboratorio.
Statue che piangono (hanno pianto... con un po' di fatica); sangue di San Gennaro, Sindone.
Il solito repertorio, insomma.
An interview on miracles in my lab. In the picture: weeping statues.
Statue che piangono (hanno pianto... con un po' di fatica); sangue di San Gennaro, Sindone.
Il solito repertorio, insomma.
An interview on miracles in my lab. In the picture: weeping statues.
sabato 18 dicembre 2010
"Una star scettica"
La star scettica sarei io !
Così mi definisce Antonio Lombatti nel suo blog.
Infatti negli USA è da mesi visibile un documentario di National Geographic (45 minuti) dal titolo Remaking the Shroud, tutto dedicato appunto al problema della autenticità o meno della Sindone di Torino, e anche alla mia replica in grandezza naturale.
Vedremo se prima o poi circolerà anche in Italia.
Per ora, una coraggiosa differenza rispetto a tutti quelli che siamo soliti vedere, che non danno quasi mai spazio alla voce dell'altra campana.
http://sites.google.com/site/luigigarlaschelli/shroudreproduction
I have been defined a "skeptical star" since I acted in a National Geographic documentary entitled Remaking the Shroud - so far aired only in the U.S.
Così mi definisce Antonio Lombatti nel suo blog.
Infatti negli USA è da mesi visibile un documentario di National Geographic (45 minuti) dal titolo Remaking the Shroud, tutto dedicato appunto al problema della autenticità o meno della Sindone di Torino, e anche alla mia replica in grandezza naturale.
Vedremo se prima o poi circolerà anche in Italia.
Per ora, una coraggiosa differenza rispetto a tutti quelli che siamo soliti vedere, che non danno quasi mai spazio alla voce dell'altra campana.
http://sites.google.com/site/luigigarlaschelli/shroudreproduction
I have been defined a "skeptical star" since I acted in a National Geographic documentary entitled Remaking the Shroud - so far aired only in the U.S.
venerdì 17 dicembre 2010
La Spada nella Roccia colpisce ancora
Esiste sulla terra una sola vera spada conficcata in una roccia: è quella di San Galgano, e si trova nella Rotonda di Montesiepi, in quel di Chiusdino (Siena), accanto alle stupende rovine di un'abbazia senza tetto e con un prato di erba verde come pavimento. Un pezzo di Bretagna trsportato in terra toscana, si direbbe.
Anche la spada del XII secolo ricalca quella arturiana, la cui leggenda si stava diffondendo in Europa esattamente in quegli anni.
Avevo coordinato nel 2001 una serie di indagini scientifiche multidisciplinari allo scopo di acquisire qualche ulteriore conoscenza certa basata su dati ed elementi concreti.
E' stata pubblicata ora su una pagina web la traduzione di un articolo che avevo scritto per lo Skeptical Inquirer che riassume questa affascinante (per me) indagine.
An article in a web-magazine about my old inquiry on the "Real Sword in the Stone" in Italy.
domenica 12 dicembre 2010
Il saputello
Venerdi' scorso, 10 dicembre, sono comparso su un programma di Rete 4 dedicato ai miracoli e al sangue.
Ho riversato la mia piramidale saggezza discettando prima di stigmate, poi di sangue di San Gennaro, infine di Sindone di Torino.
Non ho visto la trasmissione (quasi 3 ore: ma siamo matti? ), nè ricordo cosa potrei avere detto in occasione dell'intervista, registrata mesi fa.
Immagino di avere fatto la solita figura del saputello, tuttologo, dall'odioso sorrisetto. Oppure del lucido ma simpatico razionalista. La bellezza, in fondo, è negli occhi di chi guarda.
A triple interview on Rete4, a private-owned Italian TV channel. I showed my experiments about stigmata, miraculous blood, and the Turin Shroud
Ho riversato la mia piramidale saggezza discettando prima di stigmate, poi di sangue di San Gennaro, infine di Sindone di Torino.
Non ho visto la trasmissione (quasi 3 ore: ma siamo matti? ), nè ricordo cosa potrei avere detto in occasione dell'intervista, registrata mesi fa.
Immagino di avere fatto la solita figura del saputello, tuttologo, dall'odioso sorrisetto. Oppure del lucido ma simpatico razionalista. La bellezza, in fondo, è negli occhi di chi guarda.
A triple interview on Rete4, a private-owned Italian TV channel. I showed my experiments about stigmata, miraculous blood, and the Turin Shroud
lunedì 29 novembre 2010
Sherlock Holmes a Roma
Sono stato invitato dagli amici della società Sherlockiana Uno Studio in Holmes a partecipare a Roma, in occasione del loro convegno annuale, a una tavola rotonda dal titolo La chimica nell’investigazione: da Sherlock Holmes ai giorni nostri (con Anna Ludovico, Università la Sapienza di Roma, e Francesco Sidoti, Università de L’Aquila).
Ho pensato di ricreare il famoso test di riconoscimento del sangue che Holmes esegue al suo primo apparire - per l'appunto in veste di chimico - per Watson nel famoso romanzo Uno studio in rosso. Ecco un momento della dimostrazione, con Alessandra nelle vesti di Irene Adler che legge il brano relativo, mentre io opero...
Poi ho detto anche altro... Per saperne di piu' ecco un articolo dal mio sito
At the Rome meeting of the Sherlock Holmes Italian Society I gave a short lecture re-enacting the famous blood test that S.H. performed when he first met Watson.
Ho pensato di ricreare il famoso test di riconoscimento del sangue che Holmes esegue al suo primo apparire - per l'appunto in veste di chimico - per Watson nel famoso romanzo Uno studio in rosso. Ecco un momento della dimostrazione, con Alessandra nelle vesti di Irene Adler che legge il brano relativo, mentre io opero...
Poi ho detto anche altro... Per saperne di piu' ecco un articolo dal mio sito
At the Rome meeting of the Sherlock Holmes Italian Society I gave a short lecture re-enacting the famous blood test that S.H. performed when he first met Watson.
domenica 14 novembre 2010
L’AUTUNNO DELL’ASTROLOGIA. Un nuovo libro di Andrea Albini.
Andrea Albini.
L’AUTUNNO DELL’ASTROLOGIA.
Il declino scientifico del discorso sulle stelle da Copernico ai giorni nostri.
Roma: Odradek (2010)
ISBN: 978-88-96487-12-9
Il mio amico Andrea ha pubblicato un altro libro, dopo Rabdomanzia (insieme a me), dopo Le Voci di Giovanna d’Arco e dopo Oroscopi e Cannocchiali.
Non l'ho letto ancora ma so che è il seguito ideale di Oroscopi e cannocchiali. E sapendo quanta cura ed erudizione Andrea impiega nelle sue opere, sono certo che sarà molto ben scritto e interessante.
Riporto qua la quarta di copertina e qualche altra info, e auguro ad Andrea ogni successo con questa sua nuova fatica.
L’astrologia è una pratica con sorprendenti capacità di trasformazione e adattamento, e come argomento scientifico riuscì a sopravvivere per qualche tempo anche alla teoria eliocentrica di Copernico e alle scoperte al telescopio di Galileo. Il suo declino fu lento perché, anche se il modello teorico entrò in crisi, quello operativo non ne risentì: Keplero pensò che l’astrologia potesse essere riformata, e nella seconda metà del Seicento un certo numero di astrologi cercarono di adeguare la loro arte alla nuova scienza sperimentale. Ancora nel Settecento – in pieno Illuminismo – l’astrologia ebbe una debole sopravvivenza residuale nel campo della medicina e della meteorologia.
In seguito, come scienza, l’astrologia fu completamente screditata e sopravvisse prevalentemente negli almanacchi popolari. Ma già a fine Ottocento fu recuperata dall’occultismo e, nel secolo successivo, prima dagli studi sulla simbologia e il mito nella storia dell’arte e poi dal pensiero junghiano. Il tutto confluì nel pensiero del New Age, in cui l’ astrologia ha un suo ruolo accanto ad altre discipline alternative e una valenza millenaristica. Come scienza legittima, però, non riuscì più a risollevarsi. Per secoli fu considerata irrilevante e lasciata da parte da astronomi e scienziati, oppure combattuta con armi retoriche.
Sorprendentemente, solo nell’ultimo secolo sono stati messi a punto una serie di studi che hanno dimostrato «scientificamente» che l’astrologia non è una scienza. Ma forse è stata fatica sprecata: le ragioni del successo di questa pratica non sono unicamente logico-razionali e non si misurano in termini di efficacia.
In Appendice, le gustose beffe dell’astronomo secentesco Geminiano Montanari e di Isaac Bickerstaff (alias Jonathan Swift) autori di falsi almanacchi che individuano le aporie e le difficoltà di una disciplina in affanno.
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L’AUTUNNO DELL’ASTROLOGIA.
Il declino scientifico del discorso sulle stelle da Copernico ai giorni nostri.
Roma: Odradek (2010)
ISBN: 978-88-96487-12-9
Il mio amico Andrea ha pubblicato un altro libro, dopo Rabdomanzia (insieme a me), dopo Le Voci di Giovanna d’Arco e dopo Oroscopi e Cannocchiali.
Non l'ho letto ancora ma so che è il seguito ideale di Oroscopi e cannocchiali. E sapendo quanta cura ed erudizione Andrea impiega nelle sue opere, sono certo che sarà molto ben scritto e interessante.
Riporto qua la quarta di copertina e qualche altra info, e auguro ad Andrea ogni successo con questa sua nuova fatica.
L’astrologia è una pratica con sorprendenti capacità di trasformazione e adattamento, e come argomento scientifico riuscì a sopravvivere per qualche tempo anche alla teoria eliocentrica di Copernico e alle scoperte al telescopio di Galileo. Il suo declino fu lento perché, anche se il modello teorico entrò in crisi, quello operativo non ne risentì: Keplero pensò che l’astrologia potesse essere riformata, e nella seconda metà del Seicento un certo numero di astrologi cercarono di adeguare la loro arte alla nuova scienza sperimentale. Ancora nel Settecento – in pieno Illuminismo – l’astrologia ebbe una debole sopravvivenza residuale nel campo della medicina e della meteorologia.
In seguito, come scienza, l’astrologia fu completamente screditata e sopravvisse prevalentemente negli almanacchi popolari. Ma già a fine Ottocento fu recuperata dall’occultismo e, nel secolo successivo, prima dagli studi sulla simbologia e il mito nella storia dell’arte e poi dal pensiero junghiano. Il tutto confluì nel pensiero del New Age, in cui l’ astrologia ha un suo ruolo accanto ad altre discipline alternative e una valenza millenaristica. Come scienza legittima, però, non riuscì più a risollevarsi. Per secoli fu considerata irrilevante e lasciata da parte da astronomi e scienziati, oppure combattuta con armi retoriche.
Sorprendentemente, solo nell’ultimo secolo sono stati messi a punto una serie di studi che hanno dimostrato «scientificamente» che l’astrologia non è una scienza. Ma forse è stata fatica sprecata: le ragioni del successo di questa pratica non sono unicamente logico-razionali e non si misurano in termini di efficacia.
In Appendice, le gustose beffe dell’astronomo secentesco Geminiano Montanari e di Isaac Bickerstaff (alias Jonathan Swift) autori di falsi almanacchi che individuano le aporie e le difficoltà di una disciplina in affanno.
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ANDREA ALBINI (Pavia, 1962) tecnico presso l’Università di Pavia, autore di una serie di lavori scientifici, si occupa anche di divulgazione scientifica e ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali su argomenti di storia della scienza e della tecnologia.
È consulente tecnico-scientifico del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). È autore di Oroscopi e Cannocchiali (Avverbi, 2008), Le Voci di Giovanna d’Arco (Avverbi, 2007) e, con Luigi Garlaschelli, di Rabdomanzia
A new book by my friend Andrea Albini (University of Pavia), on the decline of astrology.
A new book by my friend Andrea Albini (University of Pavia), on the decline of astrology.
martedì 9 novembre 2010
domenica 31 ottobre 2010
Nell'aula dove insegnò Alessandro Volta
D'accordo, era una mini conferenza su "Il sesto senso" nel contesto della 7° giornata del Trekking Urbano, ma quando ti mettono nell'aula dove insegnava Volta, sotto il suo busto, ci si sente un po' intimiditi.
Ma poi, grazie alla faccia tosta e alla spudoratezza ormai acquisita dopo anni di conferenze, uno se ne frega.
OK, it was a short talk about "the sixth sense". But when they put you in the University classroom where Alessandro Volta used to teach, and under his statue, this can make you somehow shy.
Ma poi, grazie alla faccia tosta e alla spudoratezza ormai acquisita dopo anni di conferenze, uno se ne frega.
OK, it was a short talk about "the sixth sense". But when they put you in the University classroom where Alessandro Volta used to teach, and under his statue, this can make you somehow shy.
sabato 30 ottobre 2010
La Bat-caverna
Quando, per esempio, si tenta di riprodurre la Sindone di Torino, capita di doversi avvalere di un aiutante (amico, dottorando, ecc.) disteso in mutande su un piano, poi coperto da un lenzuolo che viene strofinato di colore.
Operazioni simili - o peggiori - verrebbero viste con qualche sospetto se eseguite in un normale laboratorio dell'Università.
Ecco quindi la necessità di potere accedere anche a una locazione personale e semisegreta per questi tenebrosi esperimenti. In gergo, una Bat-caverna.
Ogni scienziato pazzo dovrebbe averne una.
Ecco l'entrata della mia:
un angolo
e la Machina per rifare la sindone di Torino (the Turin Machine ? ).
La Bat-caverna si trova nel seminterrato di una vecchia casa, persa tra le colline del Pavese e non segnata in alcuna mappa, nemmeno del Tom-Tom. Solo pochissimi eletti vi sono stati ammessi.
A few images of my secret personal lab [the Bat-cave :-) ] with me performing one of my experiments on the Shroud of Turin. And the Shroud Machine a.k.a. the Turin Machine.
Operazioni simili - o peggiori - verrebbero viste con qualche sospetto se eseguite in un normale laboratorio dell'Università.
Ecco quindi la necessità di potere accedere anche a una locazione personale e semisegreta per questi tenebrosi esperimenti. In gergo, una Bat-caverna.
Ogni scienziato pazzo dovrebbe averne una.
Ecco l'entrata della mia:
un angolo
e la Machina per rifare la sindone di Torino (the Turin Machine ? ).
La Bat-caverna si trova nel seminterrato di una vecchia casa, persa tra le colline del Pavese e non segnata in alcuna mappa, nemmeno del Tom-Tom. Solo pochissimi eletti vi sono stati ammessi.
A few images of my secret personal lab [the Bat-cave :-) ] with me performing one of my experiments on the Shroud of Turin. And the Shroud Machine a.k.a. the Turin Machine.
Chi mi apprezza (e chi no)
Per esempio, Ian Rowland, il brillante illusionista che è stato anche a vari convegni CICAP, apprezza molto le cose che faccio:
http://www.ianrowland.com/index.php?p=FeaturedPhoto
La frase "Luigi is without doubt one of the most amazing people I know." potrei copiarla nel mio file criptato che ho nominato "pat-pat.doc" e che ne contiene altre simili. Lo leggo quando sono depresso per tirarmi un po' su. A volte aiuta.
Altre persone ovviamente mi apprezzano meno, e per le stesse cose. Ma qui non metto nessun link, vi pare?
A flattering appreciation by my friend Ian Rowland (link)
http://www.ianrowland.com/index.php?p=FeaturedPhoto
La frase "Luigi is without doubt one of the most amazing people I know." potrei copiarla nel mio file criptato che ho nominato "pat-pat.doc" e che ne contiene altre simili. Lo leggo quando sono depresso per tirarmi un po' su. A volte aiuta.
Altre persone ovviamente mi apprezzano meno, e per le stesse cose. Ma qui non metto nessun link, vi pare?
A flattering appreciation by my friend Ian Rowland (link)
martedì 26 ottobre 2010
Tattoo time
Garlaschelli si è occupato di fullereni C60. I quali furono così battezzati in onore dell'architetto Buckminster Fuller, che costruiva cupole geodetiche che ricordavano la struttura a gabbia del C60.
Ma Fuller è anche il nome del famoso sensitivo Uriah Fuller, di uno dei direttori della rivista di fuffa Fate, di un croppologo inglese quasi scettico... e il protagonista del mio romanzo Corpi di pietra si chiama Fulvio Fùlleri.
Dunque, che tatuaggio poteva mai farsi Garlaschelli se non questo?
I have worked on fullerenes, and the main character of the mystery I wrote is named Fulvio Fùlleri. So, what kind of tattoo could I possibly decide for?
Ma Fuller è anche il nome del famoso sensitivo Uriah Fuller, di uno dei direttori della rivista di fuffa Fate, di un croppologo inglese quasi scettico... e il protagonista del mio romanzo Corpi di pietra si chiama Fulvio Fùlleri.
Dunque, che tatuaggio poteva mai farsi Garlaschelli se non questo?
I have worked on fullerenes, and the main character of the mystery I wrote is named Fulvio Fùlleri. So, what kind of tattoo could I possibly decide for?
giovedì 21 ottobre 2010
Si', ma oltre alle interviste, che cosa fa?
Be', lavoro in laboratorio
si preparano monomeri
da cui si producono polimeri
dai quali si fanno delle membrane
con le quali si fanno i MEA (membrane-electrode-assembly)
e qua Simone misura i risultati della cella a combustibile che è stata assemblata.
Il giorno dopo si rifà tutto, sperando in risultati migliori.
Yes, but besides giving interviews? Well, I work in my lab, we prepare monomers, then we make polimers, from which we make membranes... then we assemble them with suitable electrodes, and then we test the fuel cell.
The next day, all over again.
si preparano monomeri
da cui si producono polimeri
dai quali si fanno delle membrane
con le quali si fanno i MEA (membrane-electrode-assembly)
poi si va a Chimica Fisica
e qua Simone misura i risultati della cella a combustibile che è stata assemblata.
Il giorno dopo si rifà tutto, sperando in risultati migliori.
Yes, but besides giving interviews? Well, I work in my lab, we prepare monomers, then we make polimers, from which we make membranes... then we assemble them with suitable electrodes, and then we test the fuel cell.
The next day, all over again.
mercoledì 20 ottobre 2010
Intervista
Intervista con la Televisione di stato Russa sulla riproduzione della Sindone.
8 persone e tonnellate di attrezzature sono sbarcate nel mio laboratorio.
In ritardo.
Cosicchè, iniziando alle 15:30 abbiamo finito all'una e un quarto di notte.
Senza avere mangiato.
Se non è dedizione alla divulgazione scientifica questa, non so cosa lo sia.
From 3:30 pm to 1:15 am (and no meals) for an interview in my lab with a Russian TV crew on the Turin Shroud. This is love for science indeed...
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lunedì 18 ottobre 2010
La maglietta dello Scienziato pazzo
"L'abbiamo vista e ci siamo detti che bisognava regalarla a Gigi "
E in effetti c'è dentro di tutto... Scienza buona o cattiva, provette, razzi, robot, bombe, scienziati inquietanti e zombies.
Grazie in particolare a Valentina, Daniel e Marino.
The T-shirt for a crazy scientist (like me?): good and bad science, test tubes, rockets, robots... Thanks to Valentina, Daniel and Marino for this present.
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domenica 17 ottobre 2010
Un Week end speciale
Di ritorno dal Week end a Novi Ligure per la II Assemblea Nazionale dei Soci Cicap.
E' bello ritrovarsi in sintonia con gli amici del Cicap.
Ho illustrato i risultati di un paio delle ultime sperimentazioni da me condotte su dei rabdomanti e radiestesisti, a mo' di case history durante una mattinata di formazione sull'indagine di casi che il Cicap intraprende.
Qua e qua una cronaca più dettagliata
A very special week-end at the CICAP's fellows meeting. I also gave a short talk about a couple of (failed) tests on water dowsers.
giovedì 14 ottobre 2010
Week-end a Novi Ligure
Sabato e domenica prossimi sarò alla II Assemblea Nazionale dei Soci Cicap, a Novi Ligure.
Un'occasione per discutere del Cicap, di quello che si fa e di quello che si potrebbe o vorrebbe fare.
E anche per rivedere vecchi amici, ridere e chiacchierare.
Se ne volete sapere di piu', ne hanno già scritto altri...
http://www.massimopolidoro.com/blog/quasi-pronti-per-lassemblea-dei-soci-cicap.html
http://sentimentocuorcontento.blogspot.com/2010/10/appuntamento-novi-ligure.html
Next week-end in Novi Ligure for the CICAP fellows meeting. Old friends, a refreshing pause. Follow the links to know more.
Un'occasione per discutere del Cicap, di quello che si fa e di quello che si potrebbe o vorrebbe fare.
E anche per rivedere vecchi amici, ridere e chiacchierare.
Se ne volete sapere di piu', ne hanno già scritto altri...
http://www.massimopolidoro.com/blog/quasi-pronti-per-lassemblea-dei-soci-cicap.html
http://sentimentocuorcontento.blogspot.com/2010/10/appuntamento-novi-ligure.html
Next week-end in Novi Ligure for the CICAP fellows meeting. Old friends, a refreshing pause. Follow the links to know more.
mercoledì 13 ottobre 2010
Non amo avere un blog.
Ma ormai un blog è come il telefono, se non l'hai sei tagliato fuori.
Allora provo; ma intanto, avrò difficoltà tecniche.
E poi non saprò che cosa scriverci. Di cose ne faccio tante, ma non tutte sono da raccontare.
E se lo fossero, sono ancora della generazione che preferirebbe scrivere un articolo.
E in ogni caso, delle cose che faccio scrivono già tanti miei amici.
E poi non ho tutto questo tempo da perdere.
E poi, se anche ce l'avessi, lo perderei in modo diverso (in che modo? fatti miei).
E poi sono pigro, o forse non ho più l'entusiasmo di quando ero più giovane... Fate voi.
Ah, un'altra cosa. Disabilitero' i commenti. E' già tanto se vi racconto qualcosa di me. Se mi commentate dovrei anche rispondere. Se poi i commenti sono di critica, me la prenderei pure. Quindi, niente: accontentatevi di leggere.
Grazie a tutti.
I do not like having a blog, but nowadays, if you do not have one, you cannot go on.
Therefore here you go, this is a little technical try. No deep philosophical thoughts, these are elsewhere to be found. But just a small diary. And no comments !
Allora provo; ma intanto, avrò difficoltà tecniche.
E poi non saprò che cosa scriverci. Di cose ne faccio tante, ma non tutte sono da raccontare.
E se lo fossero, sono ancora della generazione che preferirebbe scrivere un articolo.
E in ogni caso, delle cose che faccio scrivono già tanti miei amici.
E poi non ho tutto questo tempo da perdere.
E poi, se anche ce l'avessi, lo perderei in modo diverso (in che modo? fatti miei).
E poi sono pigro, o forse non ho più l'entusiasmo di quando ero più giovane... Fate voi.
Ah, un'altra cosa. Disabilitero' i commenti. E' già tanto se vi racconto qualcosa di me. Se mi commentate dovrei anche rispondere. Se poi i commenti sono di critica, me la prenderei pure. Quindi, niente: accontentatevi di leggere.
Grazie a tutti.
I do not like having a blog, but nowadays, if you do not have one, you cannot go on.
Therefore here you go, this is a little technical try. No deep philosophical thoughts, these are elsewhere to be found. But just a small diary. And no comments !
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