L’AUTUNNO DELL’ASTROLOGIA.
Il declino scientifico del discorso sulle stelle da Copernico ai giorni nostri.
Roma: Odradek (2010)
ISBN: 978-88-96487-12-9
Il mio amico Andrea ha pubblicato un altro libro, dopo Rabdomanzia (insieme a me), dopo Le Voci di Giovanna d’Arco e dopo Oroscopi e Cannocchiali.
Non l'ho letto ancora ma so che è il seguito ideale di Oroscopi e cannocchiali. E sapendo quanta cura ed erudizione Andrea impiega nelle sue opere, sono certo che sarà molto ben scritto e interessante.
Riporto qua la quarta di copertina e qualche altra info, e auguro ad Andrea ogni successo con questa sua nuova fatica.
L’astrologia è una pratica con sorprendenti capacità di trasformazione e adattamento, e come argomento scientifico riuscì a sopravvivere per qualche tempo anche alla teoria eliocentrica di Copernico e alle scoperte al telescopio di Galileo. Il suo declino fu lento perché, anche se il modello teorico entrò in crisi, quello operativo non ne risentì: Keplero pensò che l’astrologia potesse essere riformata, e nella seconda metà del Seicento un certo numero di astrologi cercarono di adeguare la loro arte alla nuova scienza sperimentale. Ancora nel Settecento – in pieno Illuminismo – l’astrologia ebbe una debole sopravvivenza residuale nel campo della medicina e della meteorologia.
In seguito, come scienza, l’astrologia fu completamente screditata e sopravvisse prevalentemente negli almanacchi popolari. Ma già a fine Ottocento fu recuperata dall’occultismo e, nel secolo successivo, prima dagli studi sulla simbologia e il mito nella storia dell’arte e poi dal pensiero junghiano. Il tutto confluì nel pensiero del New Age, in cui l’ astrologia ha un suo ruolo accanto ad altre discipline alternative e una valenza millenaristica. Come scienza legittima, però, non riuscì più a risollevarsi. Per secoli fu considerata irrilevante e lasciata da parte da astronomi e scienziati, oppure combattuta con armi retoriche.
Sorprendentemente, solo nell’ultimo secolo sono stati messi a punto una serie di studi che hanno dimostrato «scientificamente» che l’astrologia non è una scienza. Ma forse è stata fatica sprecata: le ragioni del successo di questa pratica non sono unicamente logico-razionali e non si misurano in termini di efficacia.
In Appendice, le gustose beffe dell’astronomo secentesco Geminiano Montanari e di Isaac Bickerstaff (alias Jonathan Swift) autori di falsi almanacchi che individuano le aporie e le difficoltà di una disciplina in affanno.
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ANDREA ALBINI (Pavia, 1962) tecnico presso l’Università di Pavia, autore di una serie di lavori scientifici, si occupa anche di divulgazione scientifica e ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali su argomenti di storia della scienza e della tecnologia.
È consulente tecnico-scientifico del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). È autore di Oroscopi e Cannocchiali (Avverbi, 2008), Le Voci di Giovanna d’Arco (Avverbi, 2007) e, con Luigi Garlaschelli, di Rabdomanzia
A new book by my friend Andrea Albini (University of Pavia), on the decline of astrology.
A new book by my friend Andrea Albini (University of Pavia), on the decline of astrology.
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