lunedì 29 novembre 2010

Sherlock Holmes a Roma

Sono stato invitato dagli amici della società Sherlockiana Uno Studio in Holmes a partecipare a Roma, in occasione del loro convegno annuale, a una tavola rotonda dal titolo La chimica nell’investigazione: da Sherlock Holmes ai giorni nostri  (con Anna Ludovico,  Università la Sapienza di Roma, e Francesco Sidoti, Università de L’Aquila).


Ho pensato di ricreare il famoso test di riconoscimento del sangue che Holmes esegue al suo primo apparire - per l'appunto in veste di chimico -  per Watson nel famoso romanzo Uno studio in rosso. Ecco un momento della dimostrazione, con Alessandra nelle vesti di Irene Adler che legge il brano relativo, mentre io opero...



Poi ho detto anche altro...   Per saperne di piu' ecco un articolo dal mio sito

At the Rome meeting of the Sherlock Holmes Italian Society I gave a short lecture re-enacting the famous blood test that S.H. performed when he first met Watson.

domenica 14 novembre 2010

L’AUTUNNO DELL’ASTROLOGIA. Un nuovo libro di Andrea Albini.

Andrea Albini.
L’AUTUNNO DELL’ASTROLOGIA.
Il declino scientifico del discorso sulle stelle da Copernico ai giorni nostri.

Roma: Odradek (2010)
ISBN: 978-88-96487-12-9


Il mio amico Andrea ha pubblicato un altro libro, dopo Rabdomanzia (insieme a me), dopo Le Voci di Giovanna d’Arco  e dopo  Oroscopi e  Cannocchiali. 
Non l'ho letto ancora ma so che è il seguito ideale di Oroscopi e cannocchiali. E sapendo quanta cura ed erudizione Andrea impiega nelle sue opere, sono certo che sarà molto ben scritto e interessante.
Riporto qua la quarta di copertina e qualche altra info, e auguro ad Andrea ogni successo con questa sua nuova fatica.


L’astrologia è una pratica con sorprendenti capacità di trasformazione e adattamento, e come argomento scientifico riuscì a sopravvivere per qualche tempo anche alla teoria eliocentrica di Copernico e alle scoperte al telescopio di Galileo. Il suo declino fu lento perché, anche se il modello teorico entrò in crisi, quello operativo non ne risentì: Keplero pensò che l’astrologia potesse essere riformata, e nella seconda metà del Seicento un certo numero di astrologi cercarono di adeguare la loro arte alla nuova scienza sperimentale. Ancora nel Settecento – in pieno Illuminismo – l’astrologia ebbe una debole sopravvivenza residuale nel campo della medicina e della meteorologia.
In seguito, come scienza, l’astrologia fu completamente screditata e sopravvisse prevalentemente negli almanacchi popolari. Ma già a fine Ottocento fu recuperata dall’occultismo e, nel secolo successivo, prima dagli studi sulla simbologia e il mito nella storia dell’arte e poi dal pensiero junghiano. Il tutto confluì nel pensiero del New Age, in cui l’ astrologia ha un suo ruolo accanto ad altre discipline alternative e una valenza millenaristica. Come scienza legittima, però, non riuscì più a risollevarsi. Per secoli fu considerata irrilevante e lasciata da parte da astronomi e scienziati, oppure combattuta con armi retoriche.
Sorprendentemente, solo nell’ultimo secolo sono stati messi a punto una serie di studi che hanno dimostrato «scientificamente» che l’astrologia non è una scienza. Ma forse è stata fatica sprecata: le ragioni del successo di questa pratica non sono unicamente logico-razionali e non si misurano in termini di efficacia.

In Appendice, le gustose beffe dell’astronomo secentesco Geminiano Montanari e di Isaac Bickerstaff (alias Jonathan Swift) autori di falsi almanacchi che individuano le aporie e le difficoltà di una disciplina in affanno.

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ANDREA ALBINI (Pavia, 1962) tecnico presso l’Università di Pavia, autore di una serie di lavori scientifici, si occupa anche di divulgazione scientifica e ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali su argomenti di storia della scienza e della tecnologia. 
È consulente tecnico-scientifico del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). È autore di Oroscopi e Cannocchiali (Avverbi, 2008), Le Voci di Giovanna d’Arco (Avverbi, 2007) e, con Luigi Garlaschelli, di Rabdomanzia

A new book by my friend Andrea Albini (University of Pavia), on the decline of astrology.